Software di calcolo strutturale: le 5 cose che devi poter fare

In piena era di digitalizzazione e informatizzazione dei processi, i software sono un valido sostegno all’attività professionale. Le enormi richieste degli organi preposti al controllo della documentazione tecnica unite alle sempre più puntuali verifiche contenute nelle normative rendono quasi impossibile gestire un progetto strutturale con il buon vecchio metodo “carta e penna”. Al fianco dello strutturista di oggi, quindi, si trova il software di calcolo strutturale, valido aiuto ma allo stesso tempo “pericoloso” se non si posseggono le adeguate conoscenze scientifiche che non consentono di gestire le elevate incognite di input e output.

Quali sono i requisiti di un software di calcolo strutturale?

Partendo dal presupposto che ogni buon progettista deve sempre conoscere i principi fisici per poter passare dal modello reale al modello matematico e quindi rappresentare il continuo tramite un insieme di elementi discreti (metodo degli elementi finiti FEM), si riporta un elenco di 5 punti salienti che un software di calcolo strutturale deve poter permettere:

1. Modellazione agevole

La parte più complessa nei software di calcolo strutturale è sicuramente l’input numerico o grafico. È in questa fase che lo strutturista definisce la geometria del modello, le tipologie di vincolo, le caratteristiche dei materiali, i carichi etc. Un’interfaccia moderna e comandi chiari dotati anche di help dinamici semplificano di gran lunga il lavoro e limitano le possibilità di errore.

2. Controllo dei dati

Molto spesso i software offrono dei tool di input guidati volti a limitare gli errori e garantire risultati verificati e conformi alla normativa in pochi click. Questo vantaggio, se così si può definire, risulta essere anche un limite allo stesso tempo, perché non consente di padroneggiare al meglio tutti i dati. Un software di calcolo strutturale deve garantire degli strumenti di diagnostica che segnalino errori e avvertimenti al fine di poter gestire al meglio le innumerevoli incognite che la progettazione strutturale comporta.

3. Chiarezza dei risultati

Il tecnico deve richiedere e deve poter controllare non solo l’esito delle verifiche ma anche il modello matematico adottato e come si è giunti a tali risultati. Queste precisazioni sono importanti nella valutazione di un software perché al momento di presentazione dei progetti agli organismi di controllo la chiarezza dei risultati sono necessari per l’ottenimento del nullaosta.

4. Interoperabilità con altri software

L’avvento del mondo BIM ormai è alle porte; entro il 2025 come stabilito dal D.M. 560 del 1° dicembre 2017 le opere di importo inferiore a 1 milione di euro dovranno prevedere l’utilizzo di tale metodologia di lavoro. Un software di calcolo strutturale deve poter leggere le geometrie architettoniche per poter prevedere eventuali ingombri strutturali e consentire allo strutturista di progettare le soluzioni migliori. 

5. Assistenza e consulenza tecnica

Le difficoltà di una modellazione agli elementi finiti sono tante soprattutto non si conoscono bene i principi che governano questa metodologia. Le tante risorse che mettono a disposizione le software house quali tutorial, manuali, articoli tecnici spesso non sono sufficienti per poter chiarire i dubbi o superare le difficoltà progettuali. Un’assistenza tecnica chiara, che aiuti lo strutturista nelle difficoltà software ma anche nella progettazione strutturale offrendo una consulenza tecnica dedicata, è necessaria nei requisiti di scelta di un software di calcolo strutturale.

Questi sono i 5 punti individuati nella scelta di un software di calcolo, se hai dei suggerimenti commenta il post compilando il form sottostante.

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