Come già descritto nell’articolo sulla verifica dei nodi, le NTC 2018 hanno portato importanti novità a riguardo per le strutture intelaiate in cemento armato. Innanzitutto, tali verifiche sono state rese obbligatorie e, tale obbligo, oltre che per le strutture progettate in alta duttilità (CD “A”) e per quelle progettate in bassa duttilità (CD “B”), è esteso anche alle strutture non dissipative.
Uno dei motivi della fervida attesa, da parte dei progettisti, della pubblicazione della Circolare applicativa era proprio quello di chiarire meglio le problematiche riguardanti questa tipologia di verifiche.
Si ricorda che la circolare è un documento che si pone come obiettivo quello di fornire agli operatori indicazioni, elementi informativi ed integrazioni, per una più agevole ed univoca applicazione delle nuove Norme Tecniche. Al tempo stesso è importante sottolineare che, dal punto di vista legale, la Circolare non ha valenza giuridica ma fornisce un riferimento interpretativo certamente autorevole.
Le novità introdotte dalla Circolare sulla verifica dei nodi
La Circolare chiarisce che le verifiche di resistenza dei nodi si applicano a tutte le strutture progettate in classe di duttilità alta (CD “A”) e nei nodi non confinati nella progettazione delle strutture in classe di duttilità bassa (CD “B”). Un’altra importante novità è che le strutture non dissipative sono completamente escluse.
Si riporta di seguito quanto contenuto nella Circolare in merito alle verifiche di resistenza dei nodi:
“Per il calcolo della domanda a taglio sulla trave, si può far riferimento allo schema di Figura 1 dove è rappresentato sia il caso di plasticizzazione delle sezioni di estremità delle travi (quando la somma dei momenti resistenti delle sezioni di estremità dei pilastri convergenti nel nodo è inferiore alla somma dei momenti resistenti nel medesimo nodo) sia al caso di plasticizzazione dei pilastri (quando la somma dei momenti resistenti delle sezioni di estremità dei pilastri convergenti nel nodo è superiore alla somma dei momenti resistenti nel medesimo nodo).
Si precisa che quest’ultima condizione potrebbe presentarsi in differenti situazioni, in accordo con i principi di progettazione in capacità e con le prescrizioni definite nel Capitolo 7 delle NTC, ad esempio, in corrispondenza di pilastri trattati come elementi secondari oppure quando le travi appartengono all’ultimo orizzontamento.”
Fig. 1 – Equilibrio dei momenti per il calcolo delle sollecitazioni di taglio di progetto nelle travi
Viene poi indicato, in Fig. 2, come fare per valutare la zona efficace del nodo trave-pilastro al fine del trasferimento dei carichi. In particolare, le armature trasversali nelle due direzioni dovranno essere contenute all’interno della zona efficace identificata.
Fig. 2 – Dimensione efficace dei nodi trave-pilastro
Le formule come riportato dalla C.7.4.4.3.1 della Circolare NTC 2018 non variano, però come riporta il testo:
- per la verifica di capacità del nodo è consigliabile l’utilizzo, nelle due direzioni di verifica del pannello nodale, dello stesso approccio, tra i due consentiti dalla norma [C.7.4.4.3.1];
- nella valutazione di Vjbd (equazione 7.4.8), è possibile tenere direttamente conto del confinamento del calcestruzzo, così come indicato al § 4.1.2.1.2.1 delle NTC ponendo aj = 0,48 (fck,c / fck), avendo cura di considerare soltanto il volume di calcestruzzo effettivamente confinato [C.7.4.4.3.1].
In definitiva è possibile affermare che la Circolare cerca di risolvere le problematiche sulla verifica dei nodi nate nella fase progettuale delle strutture intelaiate in c.a. e, finalmente, si potrà trarre il massimo beneficio da una delle più importanti novità introdotte dalle NTC 2018, ovvero l’utilizzo di un fattore di comportamento maggiore di 1 per le strutture non dissipative.
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